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Musica corale

Porto Cervo, Classical Music Festival Costa Smeralda: al via la sesta edizione dal 4 settembre 2025

gbopera - Mer, 03/09/2025 - 19:15

Al via la sesta edizione del Classical Music Festival Costa Smeralda: ritorna a Porto Cervo l’appuntamento con la grande musica classica e i suoi prestigiosi artisti, organizzato dal Consorzio Costa Smeralda.
Un programma concertistico che, secondo tradizione, si svilupperà in più giornate: da giovedì 4 settembre, per l’inaugurazione della rassegna musicale, cui seguiranno gli appuntamenti di lunedì 8 settembre, mercoledì 10 settembre e venerdì 12 settembre.
Tutti gli eventi musicali si svolgeranno al Cervo Conference Center di Porto Cervo, a partire dalle ore 21:30.
L’apertura è stabilita per il 4 settembre 2025 e sarà affidata al celebre sopranista Bruno De Salunes, accompagnato dall’Orchestra Antonio Vivaldi di Venezia, con i suoi solisti di eccezione, guidata dal Konzertmeister Guglielmo De Stasio. Il programma prevede diverse arie tra le più celebri del repertorio Barocco. Qui per ulteriori informazioni e per il programma completo del Festival. Ingresso libero per tutti gli appuntamenti.
In foto: la celebre flautista Silvia Careddu, che eseguirà il Concerto di Mozart per Flauto e Orchestra e altri brani celebri, nella quarta e conclusiva serata, calendarizzata per venerdì 12 settembre.

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Firenze, Festival dei Concerti della Liuteria Toscana tra ‘700 e ‘900: I Solisti dell’Orchestra da Camera Fiorentina il 4 settembre 2025 in concerto

gbopera - Mer, 03/09/2025 - 17:25

Allievo di Igino Sderci e Roberto Ignesti, Claudio Arezio è oggi tra i maggiori epigoni dell’arte liutaria italiana. I suoi strumenti sono realizzati su modelli della scuola cremonese del ‘700 e nella sua bottega fiorentina è stato modellato il prezioso violino che Neri Nencini imbraccerà giovedì 4 settembre nella Chiesa di San Firenze, maestro concertatore dei Solisti dell’Orchestra da Camera Fiorentina. Il concerto si svolgerà nell’ambito del Festival dei Concerti della Liuteria Toscana tra ‘700 e ‘900.
Il programma comprende tre composizioni bachianeConcerto per oboe in re minore, Concerto brandeburghese n. 6 e Concerto per violino oboe e archi in re minore – e il Concerto per oboe e archi di Alessandro Marcello. Solista Davide Guerrieri all’oboe. Qui per ulteriori informazioni.
Riscoprire il fascino e l’eccellenza della tradizione liutaria del territorio. È nato con questo scopo il Festival. Ogni serata vede l’impiego di strumenti ad arco plasmati da maestri artigiani e restaurati da mani altrettanto sapienti.
Inizio concerto ore 21. Biglietti da 10 a 20 euro. È consigliato l’acquisto in prevendita, online su e nei punti Box Office Toscana.
Qui per il programma completo del Festival. Per informazioni e prenotazioni si può contattare la segreteria dell’Orchestra da Camera Fiorentina, tel. 055.783374 – 333 7883225.

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Pompei, Siti della Grande Pompei: “Pompeii. Vox Feminae. Le parole segrete delle donne” dal 05 settembre al 04 ottobre 2025

gbopera - Mar, 02/09/2025 - 12:09

Pompei, Siti Archeologici della Grande Pompei
“POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”
dal 05 settembre al 04 ottobre 2025
Schiave, imperatrici, sacerdotesse, scienziate: dieci donne profondamente connesse alla storia del sito archeologico più conosciuto al mondo, riunite in un progetto teatrale inedito – “POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne” – che accompagna e amplifica il racconto della mostra “Essere donna nella antica Pompei” (nella Palestra Grande, visitabile fino al 31 gennaio 2026). In tutti i siti della Grande Pompei, dal 5 settembre al 4 ottobre, Arianna, Giulia Felice, Ifigenia, Eumachia, Fedra, Flavia Agatea, Poppea, Wilhelmina, Amaryllis e Asellina porteranno gli spettatori a scoprire da vicino la storia, le passioni, i dolori, l’intelligenza, la forza che ognuna di queste donne racchiude. La drammaturgia e la regia degli spettacoli sono affidate agli autori Fabio Cocifoglia e Rosario Sparno, i costumi sono di Giuseppe Avallone. Una produzione del centro di produzione teatrale Casa del Contemporaneo in collaborazione con Le Nuvole teatro arte scienza, nell’ambito del progetto “ESOPOP – storie in festival” del Parco Archeologico di Pompei, promosso dalla Direzione Generale Spettacolo dal Vivo del Ministero della Cultura. Prima di ogni replica una visita accompagnata dagli operatori didattici de Le Nuvole teatro arte scienza illustrerà al pubblico le caratteristiche e la storia dei luoghi, dall’Odeion e la zona dei teatri di Pompei, alla Villa di Oplontis che si narra fosse appartenuta alla moglie di Nerone, Poppea, dalle ville d’ozio di Stabia alla bellissima collezione di reperti e affreschi custodita nella Reggia borbonica di Quisisana, oggi sede del Museo Archeologico, fino alla Villa Reale di Boscoreale. La bellissima foto di Antonio Biasiucci (Manto, deposito Palazzo Ducale Mantova 2019. Credit Fondazione Pam) gentilmente concessa dall’autore, è stata scelta come immagine del progetto e sintetizza con grande forza l’idea e le ispirazioni dietro i racconti. Qui per tutte le informazioni.

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Costanza Redini: Pier Francesco Tosi. L’epistolario

gbopera - Mar, 02/09/2025 - 01:25

Biblioteca dell’Istituto “Clemente Terni” di Firenze (11)
Editore LoGisma
Pubblicazione 2025
Pagine: 108
€13,85
ISBN: 9788894926958
Intorno a Pier Francesco Tosi si continua a scandagliare attraverso le varie fonti in quanto, ancora oggi, si registrano discordanze già a partire dalle notizie biografiche. Accade, per esempio, nelle diverse opinioni riguardo se sia stato o meno figlio del musicista bolognese Giuseppe Felice, accettare la data di nascita del 1654 a Cesena anziché il 1647 a Bologna, ecc.
Pur riferendoci ad una figura eclettica prevalgono due aspetti: quello ascrivibile alla musica practica e l’altro alla musica theorica mentre, come ricorda Costanza Redini, autrice del volume, per comprendere questo personaggio va considerata certamente la sua attività di cantante castrato ma anche quella di insegnante, compositore, teorico della musica, agente diplomatico, ecc.
Con questa pubblicazione si può affermare che finalmente si ritorna a parlare della personalità di Tosi non con notizie di seconda mano o ipotesi ma attraverso testimonianze più autentiche che sono contenute in un epistolario conservato presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna (Fondo Gaspari, Ep. Cod. 62. P. 141). L’inserimento della riproduzione originale di alcuni documenti ci dà anche la misura dell’impegno e del taglio scientifico adottato dalla studiosa che così rende chiaro quanto la corrispondenza possa svelare dettagli importanti su eventi storici, modus operandi, sulle idee del tempo e degli ambienti frequentati dal musicista. Il corpus contiene sostanzialmente un certo numero di lettere a lui indirizzate dal 1695 al 1732 ma ci sono anche minute, copie autografe, et alia.
Redini, forte delle sue esperienze come cantante, musicologa e grafologa, si muove con cautela pur di offrire un apparato di tipo rigoroso aggiungendo indici, alcune note corpose, criteri di edizione e di trascrizione, offrendo – soprattutto allo studioso – non solo un sicuro ancoraggio alle fonti ma ne esplicita ogni aspetto pur di rendere più chiara la lettura dell’intero volume dalla quale poter indagare accedendo più direttamente ai pensieri, alle emozioni e opinioni di Tosi a tutto tondo.
Sfogliando l’Epistolario, parte centrale del lavoro, si scoprono una serie di relazioni intessute con personaggi che, per certi aspetti ed in una trasposizione più moderna, sembrano tableaux vivants ai quali è dato esprimersi solo attraverso la scrittura delle missive. Ne deriva che alla ‘staticità’ dei personaggi immersi nel loro tempo si aggiunge la dinamicità e l’espressività di un tipo di scrittura capace di coinvolgere più direttamente il lettore. Ecco, di volta in volta, comparire nomi di principi, marchesi, conti e contesse, baroni e altre figure che – grazie alle puntuali presentazioni in nota da parte della studiosa – sembrano assurgere a personaggi importanti ove ognuno si esprime con il proprio idioma (francese, italiano, spagnolo, etc.). In sostanza le fonti epistolari, oltre a riportare la provenienza del mittente, testimoniano le conoscenze tra il Nostro e la società che frequenta. Non sfugge inoltre qualche nominativo di musicista come emerge dalla lettera (Roma, 11 marzo 1724) del compositore Francesco Gasparini ove la citazione del fiorentino Giovanni Battista Rapaccioli è occasione per restituire all’attenzione di studiosi e lettori la figura di un cantante pressoché sconosciuto.
Di particolare rilevanza nel volume la parte relativa a Biografia e Luoghi. Vi si trovano gli esiti di studi biografici recenti su Tosi unitamente a confutazioni relative ad alcuni dati accennati all’inizio che trovano riferimenti in opere di studiosi come Charles Burney, Amintore Galli e Carlo Schmidl.
Scorrendo la pubblicazione si segnala inoltre un capitolo dedicato all’ Opinioni de’ cantori antichi e moderni, o sieno osservazioni sopra il canto figurato (Bologna, 1723) che se da un lato dichiara «il successo riscosso dal libro, testimoniato da alcune lettere dell’epistolario» dall’altro offre all’autrice la valutazione di una serie di riflessioni che la portano a percepire un personaggio, anche secondo il giudizio di Sergio Durante, dalla «scarsa erudizione che, proprio nella sua unica opera teorica, finisce per rivelarsi musicista essenzialmente pratico».
Inoltre, in Appendice, vi è la presentazione dell’aria Comincia a tormentarmi la cruda gelosia che fa parte di una raccolta manoscritta conservata alla British Library di Londra e, per finire, un’ampia Bibliografia. Consiglio, più che la lettura, lo studio di questo recente lavoro – inserito nella Collana «Biblioteca dell’Istituto ‘Clemente Terni’» – aggiungendo che oltre all’intenzione di Redini di «restituire la trascrizione di questo corpo documentale nella sua integrità, rendendolo più facilmente fruibile nonostante la difficoltà di lettura e di interpretazione», non si può tacere il contributo per aver dato voce al testo antico che, pur nel suo ‘silenzio’, parla dell’universo musicale di Pier Francesco Tosi.

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Torino e Milano, MITO SettembreMusica 2025: “Rivoluzioni” dal 3 al 18 settembre

gbopera - Lun, 01/09/2025 - 19:07

È Rivoluzioni il tema di MITO SettembreMusica 2025 indicato dal direttore artistico Giorgio Battistelli per la diciannovesima edizione del festival che, dal 3 al 18 settembre, torna a unire Milano e Torino in un’unica grande proposta culturale, tra concerti sinfonici, musica da camera, spettacoli per bambini, proposte multidisciplinari: 67 appuntamenti per un programma che attraversa epoche e generi, classici e prime assolute, sollecitando il pubblico alla costruzione di un proprio percorso originale attraverso le quattro declinazioni del tema – Mitja e gli altri”, “Berio e le avanguardie”, “Rivoluzioni – tempi di guerra, tempi di pace”, “Ascoltare con gli occhi” – perimetri tematici, dai contorni spesso labili o sovrapponibili, per indagare la musica di ieri e di oggi, da Vivaldi e Bach a Šostakovič, Berio, Saunders e Moussa, dalla tradizione corale sacra occidentale alle tradizioni musicali orientali, dai tempi di pace e di guerra ai fenomeni migratori.
La Filarmonica della Scala diretta da Myung-Whun Chung apre la programmazione nel capoluogo piemontese, all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, mercoledì 3 settembre; mentre è la London Symphony Orchestra con Sir Antonio Pappano a dare il via al calendario meneghino, al Teatro alla Scala, giovedì 4 settembre.
Nel 2025, a Torino, giunge alla XVII edizione anche MITO per la Città, programmazione che si affianca a quella principale di MITO SettembreMusica per coinvolgere anche chi, per varie ragioni o impedimenti, non ha la possibilità di partecipare al festival.
Qui per informazioni sui concerti a Milano. Qui per informazioni sui concerti a Torino. Qui per il Programma generale di MITO SettembreMusica 2025.

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RAI 5 Opera e balletto. Settembre 2025

gbopera - Dom, 31/08/2025 - 19:00

Martedì 2 settembre
Ore 07.45
“BORIS GODUNOV”
Musica Modest Musorgksij
Direttore Riccardo Chailly
Regia Kasper Holten
Interpreti: Ildar Abdrazakov, Norbert Ernst, Alexey Markov,  Ain Anger, Stanislav Trofimov…
Milano, 2022
Mercoledì 3 settembre
Ore 07.40
“FIDELIO”
Musica Ludwig van Beethoven
Direttore Daniel Barenboim
Regia Deborah Warner
Interpreti: Anja Kampe Klaus Florian Vogt Falk – Struckmann Kwangchoul Youn Peter Mattei Mojca Erdmann e Florian Hoffmann.
Milano, 2014
Giovedì 4 settembre
Ore 22.50
“IL BARBIERE DI SIVIGLIA”
Musica Gioachino Rossini
Direttore Alessandro Bonato
Regia Hugo De Ana
Interpreti: Antonino Siragusa, Carlo Lepore, Vasilisa Berzhnanskaya, Davide Luciano, Michele Pertusi…
Sabato 6 settembre

Ore 07.50
“L’ELISIR D’AMORE”
Musica Gaetano Donizetti
Direttore Niels Muus
Regia Saverio Marconi
Interpreti: Valeria Esposito, Aquiles Machado, Erwin Schrott, Enrico Marrucci, Roberta Canzian
Macerata, 2002
Domenica 7 settembre
Ore 08.00
“TRE DON GIOVANNI”
Balletto di Beppe Menegatti. Sulla musica di Gluck, Chopin e Strauss la vicenda si trasforma in tre balletti: nel primo ripete la storia tradizionale, nel secondo diventa donna, nel terzo un simbolo dell’uomo. Protagonista Carla Fracci.
Marlia, 1981
Martedì 9 settembre
Ore 07.45

“I VESPRI SICILIANI”
Musica Giuseppe Verdi
Direttore Stefano Ranzani
Regia Pier Luigi Pizzi
Interpreti: Vladimir Stoyanov, Renzo Zulian, Amarilli Nizza, Orlin Anastassov…
Mercoledì 10 settembre

Ore 07.45
“UN BALLO IN MASCHERA”
Musica Giuseppe Verdi
Direttore Renato Palumbo
Regia Lorenzo Mariani
Tra gli interpreti: Gregory Kunde, Oksana Dyka, Marianne Cornetti, Gabriele Viviani, Serena Gamberoni….
Torino, 2012
Giovedì 11 settembre
Ore 07.45
“MESSA DA REQUIEM” per Claudio Abbado
Musica Giuseppe Verdi
Direttore Antonio Pappano
Con: Masabane Cecilia Rangwanasha, Elina Garanča, SeokJong Baek, Giorgi Manoshvili.
Roma, 2024
Venerdì 12 settembre
Ore 07.45
“SULL’ESSERE ANGELI”
Musica Francesco Filidei
Direttore Andriy Yurkevych
Regia Virgilio Sieni
Interpreti: Mario Caroli, Claudia Catarzi
Ore 18.15
“DIVINA COMMEDIA – BALLO 1265”
Ideazione e coreografia Virgilio Sieni
Musica Michele Rabbia
Danzatori: Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Vittoria De Ferrari Sapetto, Davide Di Pretoro, Patcharaporn Distakul, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Giulio Petrucci, Rafal Pierzinski, Sara Sguotti, Davide Valrosso
Firenze, 2015

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Niccolò Paganini (1782 – 1840): “Capriccio”, Tomás Cotik, violino

gbopera - Dom, 31/08/2025 - 17:26

Niccolò Paganini (1782 – 1840): Cantabile in D major, Op. 17; Caprice in G Minor, Op. 1, No. 6 (Lento); Caprice in D Major, Op. 1, No. 20 (Allegretto); Caprice in A Major, Op. 1, No. 21 (Amoroso – Presto); Caprice in E Major, Op. 1, No. 1 (Andante); Caprice in E-flat Major, Op. 1, No. 17 (Sostenuto – Andante); Caprice in E Major, Op. 1, No. 9 (Allegretto); Caprice in C Major, Op. 1, No. 11 (Andante – Presto – Andante); Caprice in G Minor, Op. 1, No. 16 (Presto); Caprice in B Minor, Op. 1, No. 2 (Moderato); Caprice in B-flat Major, Op. 1, No. 13 (Allegro); Caprice in E-flat Major, Op. 1, No. 14 (Moderato); Caprice in E-flat Major, Op. 1, No. 23 (Posato); Caprice in F Major, Op. 1, No. 22 (Marcato); Caprice in G Minor, Op. 1, No. 10 (Vivace); Caprice in A Minor, Op. 1, No. 5 (Agitato); Caprice in C Major, Op. 1, No. 18 (Corrente – Allegro); Caprice in A Minor, Op. 1, No. 24 (Quasi Presto); Sonata a preghiera, Op. 24, MS 23, “Moses Fantasy”. Tomás Cotik (violino). Monica Ohuchi (pianoforte). Registrazione: 2023 presso la Lincoln Recital Hall, Portland State University (tracce 2-18), e Eliot Hall, Reed College (tracce 1 e 19), Portland, Oregon, USA. T. Time: 77′ 05″ 1 CD Centaur Records
“Questo Paganini è un uomo strano. È l’enigma più inspiegabile che si sia offerto agli uomini che si sono riuniti per divertirsi. Non c’è nulla di umano nella sua persona. […] Da parte mia ho sempre paura di quest’uomo, sia che egli venga a salutare la platea con quel sorriso di marmo freddo e pesante, sia che egli rompa le tre corde del suo violino suonando un capriccio fantastico del quale non ha mai dato conto, sia infine che si abbandoni liberamente e fieramente proprio a quella ispirazione galvanica che ci trovava muti e trasportati”.
In questo articolo, intitolato Paganini e Berlioz e pubblicato su «Le Journal des Débats» a firma di Jules Jamin, il 24 dicembre 1838, è contenuta una delle descrizioni più comuni di Niccolò Paganini, grandissimo virtuoso del violino, ma al tempo stesso figura leggendaria che sembrava non avere nulla di umano e tale da incutere paura. A creare questa immagine misteriosa, quasi demoniaca dell’uomo aveva contribuito non solo la sua vita avventurosa, ma anche il suo abito da concerto nero dalla testa ai piedi. Come musicista Paganini fu una delle figure più importanti del panorama musicale europeo della prima metà dell’Ottocento. La sua arte fu apprezzata da eminenti colleghi come Berlioz, che lo definì un genio, un Titano fra i giganti, Schubert, che paragonò il suo modo di suonare al canto degli angeli, e, infine, Liszt, che, chiamato lui stesso dai contemporanei il Paganini del pianoforte, si espresse a proposito del virtuosismo del musicista italiano come di un miracolo che il regno dell’arte ha visto una sola volta. Apice del virtuosismo violinistico sono i suoi 24 Capricci, composti tra il 1803 e il 1817 e pubblicati nel 1820, nei quali è possibile trovare un caleidoscopio delle tecniche violinistiche. In questo repertorio di picchettati, ricochet, ottave, decime e pizzicati con la mano sinistra, in questa proposta discografica dell’etichetta Centaur Records, a cimentarsi è Tomás Cotik che esegue, in modo impeccabile, 17 dei 24 Caprici, superando agevolmente le difficoltà tecniche che, anzi, risolve in modo estremamente musicale ed espressivo. Nel Cantabile in re maggiore Op. 17 e nella Sonata a preghiera Op. 24 sul tema della preghiera del Mosè di Rossini, Dal tuo stellato soglio, collocati rispettivamente ad apertura e a chiusura dell’album, sfoggia, inoltre, una cavata particolarmente espressiva. In questi due brani è ben accompagnato al pianoforte da Monica Ohuchi che non lo soverchia mai e lascia al violino la scena. Si tratta di un CD di piacevole ascolto nel quale è possibile gustare alcuni classici della letteratura violinistica.

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Torino, Torinodanza Festival 2025: inaugurazione il 5 settembre con “Delay the Sadness”

gbopera - Dom, 31/08/2025 - 17:10

L’edizione 2025 di Torinodanza Festival, diretto da Anna Cremonini e realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, si terrà dal 5 settembre al 5 ottobre 2025 e sarà inaugurata dallo spettacolo Delay the Sadness, nuova creazione della coreografa Sharon Eyal, che debutterà a Torino in anteprima mondiale il 5 settembre alle ore 20.45 al Teatro Carignano e sarà poi replicato il 6 e il 7 settembre.
Lo spettacolo di apertura di Torinodanza 2025 è frutto di un progetto articolato: dopo una residenza presso Orsolina28 Art Foundation a Moncalvo (Asti), la compagnia concluderà l’allestimento di questa nuova creazione al Teatro Carignano e, dopo l’anteprima torinese, Delay the Sadness verrà presentato in prima mondiale il 12 settembre alla Ruhrtriennale, prestigioso festival tedesco partner di coproduzione. Un esempio di cooperazione produttiva che nasce da un’ampia rete di collaborazioni locali e internazionali.
Delay the Sadness è un lavoro creato per S-E-D Sharon Eyal Dance, la compagnia fondata da Eyal insieme a Gai Behar che da tre anni ha sede in Francia. Lo spettacolo è arricchito da una colonna sonora originale, composta da Josef Laimon, produttore musicale e cantante che aveva già collaborato con successo con Sharon Eyal per ima, coreografia realizzata per la GöteborgsOperans Danskompani (Svezia). Qui per ulteriori informazioni. Qui per il Programma di Torinodanza 2025. Foto Vitali Akimov

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102° Arena di Verona Opera Festival 2025: “Viva Vivaldi”

gbopera - Dom, 31/08/2025 - 14:41

102° Arena di Verona Opera Festival 2025
Orchestra della Fondazione Arena di Verona
Violino Giovanni Andrea Zanon   
Regia Marco Balich 
Direzione creativa e Artistica Stefania Opipari, Claudio Sbragion
Direzione Artistica Contenuti Video Rino Stefano Tagliafierro
Design Contenuti Video Moving Dots
Antonio Vivaldi: Concerti “Le quattro stagioni” da Il Cimento dell’armonia e dell’invenzione op. 8; Concerto in mi bemolle maggiore op. 8 n. 5 “La tempesta di mare”
Verona, 27 agosto 2025
Dopo lo straordinario successo dello scorso anno, Fondazione Arena ripropone la serata Viva Vivaldi – Immersive Concert, esperienza musicale e visiva attraverso le suggestioni della natura e il meraviglioso spettacolo del Creato con le variazioni espressive date dal ciclo delle stagioni. Esperienza che non celebra solo la bellezza e la meraviglia del pianeta Terra ma che rivolge lo sguardo anche alla delicatezza dei suoi fragili ecosistemi che vanno difesi ad ogni costo per preservarne l’equilibrio. Un viaggio che prende in carico anche le nostre responsabilità per ricordarci l’impegno nelle sfide quotidiane che dobbiamo affrontare per risolvere le crisi ambientali e climatiche, l’inquinamento e le biodiversità compromesse. L’impegno, per i governi, a trovare adeguate risposte ecologiche, sociali e politiche; l’invito, a ciascuno di noi, a meditare ciascuno sulle proprie abitudini personali e il loro impatto sull’ambiente. Un concerto in senso lato, più un itinerario guidato attraverso le stagioni, ognuna delle quali latrice di un messaggio che chiama l’uomo alla riflessione, alla contemplazione di quanto gli accade intorno mentre è impegnato nel logorìo della vita quotidiana. In tutto questo la musica secolare di Vivaldi era coadiuvata dalle suggestive videoproiezioni ad alta definizione di Moving Dots, sotto l’attenta regìa di Marco Balich, e dagli effetti di Stefania Opipari, Claudio Sbragion e Rino Stefano Tagliafierro. Nulla dunque è mutato rispetto allo scorso anno, con gli archi dell’orchestra areniana (una quarantina, amplificati) ubicati   dietro uno schermo semitrasparente sul quale venivano proiettate le immagini in movimento; l’esecuzione, senza direttore, era guidata dalla spalla dell’orchestra in concerto con il solista. Giovanni Andrea Zanon, ormai consacrato nell’olimpo violinistico ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, un talento non solo tecnico e virtuosistico ma soprattutto sul piano sonoro con bellezza di suono e intesa perfetta con il Concertino e il Tutti. Da parte sua, l’ottima orchestra della Fondazione Arena ha dispiegato un suono corposo cercando un accompagnamento interattivo che lasciasse tuttavia ampio spazio alle variazioni e all’estro strumentale del solista. Ancora una volta di particolare intensità emotiva sono risultati i concerti “L’estate” (con il celebre Tempo impetuoso d’estate) e “L’inverno” con il famoso Larghetto accompagnato da una pioggia virtuale proiettata sullo schermo. Zanon non si accontenta di fornire un’esecuzione musicalmente ineccepibile ma la rinforza con una personale coreografia corporea, sì che il suo violino prende forma e vita arrivando ad una personificazione propria. Attraverso giochi dinamici ed agogici, il giovane artista veneto arricchisce l’interpretazione di alcuni elementi interpretativi come il barcollare del contadino ubriaco ne “L’autunno” o gli scivoloni sul ghiaccio ne “L’inverno”. Rispettando la medesima scaletta già collaudata con successo, a chiusura del ciclo delle Stagioni il celebre Concerto in mi bemolle maggiore RV 253 La tempesta di mare accompagnato dalle suggestive videoproiezioni che hanno creato un drammatico quanto bellissimo effetto di onde impetuose della burrasca marina. Anche la concessione dei bis, generosa, ha ricalcato in tutto e per tutto quanto già visto nel 2024 con lo struggente ed intenso Salut d’amour di Elgar, il Carnevale di Venezia op. 10 di Paganini, il Larghetto invernale e il Tempo impetuoso d’estate. Pubblico vicino al tutto esaurito, entusiasta ed affascinato, che ha salutato con vibranti applausi ogni singolo movimento (anche perché gli spostamenti di Zanon da un punto all’altro del palcoscenico lasciavano dei vuoti sonori). C’è da pensare che questo appuntamento culturale ed artistico di suggestione tutta areniana diventerà un appuntamento tradizionale negli anni a venire. Foto Ennevi per Fondazione Arena.

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Le Cantate di Johann Sebastian Bach: undicesima Domenica dopo la Trinità

gbopera - Dom, 31/08/2025 - 08:45

Il ciclo di tre cantate destinate alla undicesima Domenica dopo la Trinità. si chiude con  Herr Jesu Christ, du höchstes Gut BWV 113 eseguita la prima volta a Lipsia il 20 agosto 1724. Il testo  del Corale sul quale si basa la partitura è ad opera di Bartholomäus Ringwaldt (1532 – 1599) ed è tradotto in musica nella sua interezza. La natura di “canto penitenziale” è messo in relazione con la Parabola del Fariseo e del Pubblicano. Un certo qual tono dimesso, specchio di penitenza e di modestia emerge nei primi 2 brani, il primo dei quali propone l’intonazione del Corale in stile semplice, senza concedere fioriture o imitazioni nel gioco delle parti vocali mentre un solido discorso musicale si dipana con l’intervento anche in veste concertante del violino secondo. Anche il Nr.2 , affidato al Contralto, presenta il Corale nella sua veste originale, con il supporto dei violini all’unisono e il Continuo. Al contrario sono pagine brillanti, virtuosistiche i nr.3 – una stupenda aria del Basso, con l’oboe d’amore che usa un modo ondulante in 12/8 –   e il nr.5 un’aria del Tenore con uno stupendo e impegnativo uso del flauto traverso. Fra questi 2 numeri si inserisce un recitativo con il Corale tropato. Preceduto da un recitativo del tenore (Nr.6), un duetto tra soprano e contralto (Nr.7) sostenuto dal solo Continuo che impegna le voci in figurazioni in canone  e in lunghi vocalizzi a 2 voci.
Nr.1 – Coro/Corale
Signore Gesù Cristo, altissimo bene,
sorgente di ogni grazia,
guarda come nel mio spirito
sono caricato di sofferenze
e trafitto da molte frecce
che non cessano di colpire la coscienza
di questo povero peccatore.
Nr.2 – Corale (Contralto)
Abbi pietà di me gravato da tanto dolore,
rimuovilo dal mio cuore,
tu che l’hai già espiato
agonizzando sulla croce,
affinché per la grande sofferenza
non perisca nei miei peccati,
né disperi in eterno.
Nr.3 – Aria (Basso)
Abbi pietà di me gravato da tanto dolore,
rimuovilo dal mio cuore,
tu che l’hai già espiato
agonizzando sulla croce,
affinché per la grande sofferenza
non perisca nei miei peccati,
né disperi in eterno.
Nr.4 – Corale e recitativo (Basso)
Eppure la tua parola di salvezza,
con il suo dolce canto,
fà sì che il mio petto,
finora in preda all’angoscia,
possa di nuovo trovare forza e coraggio.
Il mio cuore afflitto, dopo lacrime di dolore,
adesso percepisce il luminoso splendore
dello guardo misericordioso di Gesù;
la sua parola mi ha portato tanto conforto
che il mio cuore è tornato a sorridere,
come se cominciasse a saltare.
Quanto è felice la mia anima!
La mia disperata coscienza non può più tormentarmi
perché Dio ha promesso tutta la sua grazia
e nutrirà i giusti e i credenti
con la manna celeste,
se solo con animo contrito
torneremo dal nostro Gesù.
Nr.5 – Aria (Tenore)
Gesù prende su di sé i peccatori:
dolce parola di vita e consolazione!
Egli dona la vera pace dell’anima
e si rivolge ad ognuno confortandolo:
il tuo peccato è perdonato.
Nr.6 – Recitativo (Tenore)
Il Salvatore prende su di sé i peccatori:
come suona dolce questa parola alle mie orecchie!
Egli ci chiama: venite a me,
voi che siete affaticati ed oppressi, 
venite alla sorgente di ogni grazia,
vi ho scelto per essere miei amici!
A queste parole, verrò a te
come il pubblicano contrito 
pregando con spirito umile: “Dio, abbi pietà di me”.
Ah, sostieni la mia debole volontà
e con il sangue che hai versato
purificami da tutti i peccati,
affinché, come Davide e Manasse, 
stringendoti sempre
con amore fedele
nelle braccia della mia fede,
possa diventare un figlio del cielo.
Nr.7 – Aria/Duetto (Soprano, Contralto)
Ah Signore, mio Dio, perdonami
per aver provocato la tua ira,
rompi il pesante giogo del peccato
che Satana mi ha imposto,
affinché il mio cuore sia soddisfatto
e viva sempre a tua lode e gloria
secondo la tua parola
obbediente come un bambino.
Nr.8 – Corale
Rendimi forte con il tuo Spirito di gioia,
guariscimi con le tue ferite, 
lavami con il sudore della tua agonia
nella mia ultima ora;
e infine, quando ti piacerà,
nella vera fede prendimi dal mondo
per unirmi ai tuoi eletti.
Traduzione Emanuele Antonacci

www.gbopera.it · J.S.Bach: Cantata “Herr Jesu Christ, du höchstes Gut” BWV 113

 

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Busseto: 61° Concorso Internazionale Voci Verdiane, al via le iscrizioni

gbopera - Sab, 30/08/2025 - 20:06

Sono aperte dal 1 settembre al 13 ottobre 2025 le iscrizioni al 61° Concorso Internazionale Voci Verdiane Città di Busseto, indetto dal Comune di Busseto, in onore e memoria di Carlo Bergonzi, e organizzato dal Teatro Regio di Parma.
Rivolto a tutti i cantanti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, il concorso si svolgerà a Busseto dal 10 al 14 dicembre 2025. Le domande di iscrizione dovranno pervenire esclusivamente online su teatroregioparma.it entro le ore 23:59 (UTC+1) del 13 ottobre 2025, creando il proprio profilo, corredato da due registrazioni audiovideo e dalla documentazione indicata nel regolamento, disponibile in allegato o qui.
La Fase Preliminare del Concorso, volta alla selezione di un massimo di 50 candidati, avverrà sulla base della documentazione presentata e del materiale audiovideo fornito, che sarà valutato da una commissione di selezione. L’ammissione alla Fase Concorsuale sarà comunicata via e-mail ai candidati selezionati entro il 3 novembre 2025.
La Fase Concorsuale si svolgerà dal 10 al 14 dicembre 2025 al Teatro Verdi di Busseto secondo il calendario, e la Finale-Concerto aperta al pubblico (14 dicembre), in cui verranno proclamati i vincitori.
Al Concorso prenderanno parte anche i primi cinque classificati del 2nd China Verdi Singing Competition, secondo le modalità precisate nel regolamento.
Qui per ulteriori informazioni o scrivere alla Segreteria Concorso Internazionale Voci Verdiane Città di Busseto, vociverdiane@teatroregioparma.it.

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Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo: “Casanova 1725 – 2025” dal 29 agosto al 2 novembre 2025

gbopera - Ven, 29/08/2025 - 18:15

Al Museo di Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo prosegue il tributo alla storia, al racconto, all’eredità di Giacomo Casanova, in occasione delle celebrazioni per i 300 anni dalla nascita, con Casanova 1725 – 2025. L’eredità di un mito tra storia, arte e cinema, a cura di Gianni de Luigi, Monica Viero, Luigi Zanini.
Scrittore, poeta, avventuriero, diplomatico, icona di un mondo e di una civiltà: Casanova è fondamentale chiave di lettura del Settecento europeo. Allo stesso tempo, il suo mito arriva intatto al mondo contemporaneo; complice un immaginario che si sviluppa mentre Casanova ancora in vita – anche grazie al suo racconto delle Mémoires – tenacemente alimentato nei secoli successivi.
La mostra ricostruisce così il personaggio tra storia, attraverso l’esposizione di parte dei documenti del fondo del casanovista Aldo Ravà, dalla Biblioteca Correrarte, con dipinti dell’epoca, tra cui il ritratto di Casanova attribuito a Pietro Longhi; il suo immaginario nel XX secolo attraverso la lente d’ingrandimento del cinema, con un focus sul capolavoro Casanova (1976) di Federico Fellini, bozzetti di scenografie cinematografiche e abiti della collezione della Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, disegnati da Danilo Donati, fino ai costumi di scena originali, custoditi dalla Sartoria Teatrale Farani. Un racconto tra vicende storiche e immaginifiche, per restituire la grandezza di una figura affascinante, complessa, immortale. Qui per ulteriori informazioni sul percorso espositivo della mostra.
Foto: Locandina del film “Il Casanova di Federico Fellini”, 1976 – Carta stampata – Fondazione Massimo e Sonia Cirulli.

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Pesaro, Rossini Opera Festival 2025: Concerto del tenore Sergey Romanovsky

gbopera - Ven, 29/08/2025 - 13:54

Pesaro, Teatro Rossini, Rossini Opera Festival 2025, XLVI Edizione
Orchestra Sinfonica G. Rossini
Direttore Asier Eguskitza
Tenore Sergey Romanovsky
Juan Crisóstomo de Arriaga: Ouverture “Pastorale” da “Los esclavos felices”; Wolfgang Amadeus Mozart: Aria di Tito “Del più sublime soglio” da “La clemenza di Tito”; Giacomo Meyeerber: Aria di Vasco “O Paradis sorti de l’onde” da “L’Africaine”; Gioachino Rossini: Sinfonia da “Otello”; Gioachino Rossini: Cavatina di Otello “Ah sì, per voi già sento” da “Otello”; Giuseppe Verdi: Aria di Rodolfo “Quando le sere, al placido” da “Luisa Miller”; Petr Ilic Cajkovskij: Polonaise da “Evgenij Onegin”; Nikolaj Rimskij-Korsakov: Canzone dell’ospite indiano “Pesnia indiskogo gostia” da “Sadko”; Petr Ilic Cajkovskij: Aria di Lenskij “Kuda, kuda, kuda vi udalilis” da “Evgenij Onegin”; canzone tradizionale russa “Ah ty dushechka”.
Pesaro, 21 agosto 2025
Il terzo e ultimo concerto lirico-sinfonico del Rossini Opera Festival 2025, tenutosi nel pomeriggio di giovedì 21 agosto al Teatro Rossini di Pesaro, ha avuto per protagonista il celebre tenore russo Sergey Romanovsky, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica G. Rossini diretta dal giovane Asier Eguskitza originario di Bilbao. Il ricco programma presentato, che prevedeva brani eterogenei appartenenti a diversi periodi storici, ha senz’altro incuriosito il pubblico e ne ha tenuta viva l’attenzione durante l’intero concerto durato quasi un’ora e mezzo. Dall’eleganza mozartiana alla forza espressiva di Rossini e Verdi, fino alla profondità del repertorio russo e alla leggerezza brillante dei bis concessi, ogni esecuzione ha aggiunto un tassello prezioso e significativo a un mosaico vario ma coerente. Il concerto si è aperto con una composizione rara e raffinata: la prima esecuzione assoluta dell’Ouverture “Pastorale” attribuita all’opera perduta “Los esclavos felices” di Juan Crisóstomo de Arriaga, conosciuto come il “Mozart basco”. Il brano, rivisto dal direttore Eguskitza, ha offerto un ascolto di interesse e non di repertorio, in linea con lo spirito filologico del Festival. Le altre due pagine orchestrali – la sinfonia dell’“Otello” di Rossini e la “Polonaise” dall’“Evgenij Onegin”- hanno messo in risalto i bei colori e le potenti sonorità dell’orchestra, nonostante i risultati non sempre impeccabili di alcuni soli. Si elogia la direzione di Eguskitza, che ha mantenuto una coerenza di approccio, curando il fraseggio strumentale e guidando i musicisti con equilibrio, sia nei brani sinfonici che in quelli di accompagnamento al canto. Romanovsky ha mostrato le sue doti di interprete tecnicamente solido e vocalmente autorevole. Il timbro brunito, la proiezione sicura e una linea di canto ben controllata gli hanno permesso di affrontare con disinvoltura un programma impegnativo. Dal Tito mozartiano (“Del più sublime soglio”) al Vasco de Gama meyerbeeriano (“O Paradis sorti de l’onde”), passando per l’Otello rossiniano (“Ah sì, per voi già sento”) e il Rodolfo verdiano (“Quando le sere al placido”), il tenore ha mostrato una vocalità vigorosa e risonante, sostenuta da un legato maestoso e avvalorata dalla dall’attenzione costante alla parola cantata. L’interprete ha mostrato omogeneità nei registri, dalle note gravi baritenorili fino agli acuti svettanti, fraseggiando espressivamente nelle tessiture centrali e risolvendo efficacemente la salita agli acuti. Il pubblico ha così apprezzato le sue interpretazioni generose, corroborate da uno squillo brillante sempre ricco di armonici. I brani in lingua italiana e francese sono stati caratterizzati da perizia tecnica e accortezza interpretativa, sebbene Romanovsky abbia rivelato il lato più autentico della propria arte nel repertorio russo. La Canzone dell’ospite indiano da “Sadko” di Rimskij-Korsakov è stata eseguita con eleganza e padronanza idiomatica, ma è stato “Kuda, kuda, kuda vi udalilis” da “Evgenij Onegin” a rappresentare il vero culmine emotivo del concerto. Qui il canto si è fatto intimo, sospeso, profondamente partecipato, facendo risaltare grazie all’interprete la stretta connessione fra musica e testo poetico. A seguire, la canzone tradizionale russa “Ah mia cara”, in cui Romanovsky ha mostrato una vena più leggera e teatrale, ha fatto da ponte perfetto ai tre bis conclusivi. E proprio in questi brani – “Granada” di Lara, “Tu ca nun chiagne” di De Curtis e come ultimo omaggio a Rossini “La danza” – Romanovsky ha liberato tutto il suo estro interpretativo. Le tre esecuzioni, di forte impatto per il pubblico, sono state affrontate con leggiadra disinvoltura e pieno controllo tecnico: la canzone spagnola dagli slanci passionali, quella napoletana dal pathos popolare e infine l’incalzante tarantella rossiniana, eseguita con piglio giocoso, hanno scatenato l’entusiasmo della sala, tra applausi calorosi e autentica partecipazione. Il concerto ha complessivamente unito rigore musicale e coinvolgimento emotivo, lasciando un segno tangibile non solo per la bravura del tenore, ma per l’insieme ben riuscito di repertorio, interpretazione e atmosfera. Asier Eguskitza, già valido direttore con margini di crescita sul piano tecnico, ha mostrato intelligenza musicale e gusto nella scelta del repertorio; Sergey Romanovsky, da parte sua, ha confermato di essere un artista completo dalla comprovata tecnica e dalla spiccata capacità comunicativa. L’unico rammarico per questo evento di alto livello sono stati i posti vuoti in sala, forse giustificabili per l’orario pomeridiano in prossimità dell’ultima recita de “L’italiana in Algeri”. Foto Amati Bacciardi

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Il Garda Festival presenta il cortometraggio “Orfeo” alla Mostra del Cinema 2025 di Venezia

gbopera - Gio, 28/08/2025 - 20:00

È stato presentato ieri (27 agosto, NdR) alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2025 di Venezia, all’interno dello Spazio Regione Veneto/Veneto Film Commission, allestito nella prestigiosa cornice dell’Hotel Excelsior, il cortometraggio inedito “Orfeo”, co-produzione del Garda Festival – Lake Garda International Music, Dance and Cinema Festival con l’ICNN – Istituto Cinematografico Nuovi Narratori di Bologna. Registi del film Maximilien Seren-Piccinni, direttore artistico del Garda Festival e Francesco Meatta, direttore creativo di ICNN.
L’operazione è una novità assoluta nell’offerta artistica del Garda Festival, rassegna di arti performative che ormai da tre anni è protagonista delle estati sul Lago di Garda. Alla presentazione hanno partecipato, oltre ai due registi, gli interpreti del cortometraggio, l’attrice Costanza Giuntini ed Emanuele Savròn, pianista triestino di fama internazionale, che appare nel film come partecipazione straordinaria. L’incontro è stato moderato da Isotta Tom, che ha intervistato i presenti.
Ultimo, ma non ultimo, protagonista, il Lago di Garda. Seren-Piccinni, con lo sguardo già rivolto al Garda Festival 2026, ha sottolineato la bellezza straordinaria dei luoghi in cui è stato girato il film: «abbiamo avuto il privilegio di girare in location dal fascino paesaggistico unico al mondo, tra cui Lazise. Il film è anche un invito a venire a godere dal vivo di queste bellezze e di tutti gli appuntamenti di alto livello artistico che il Garda Festival offre al suo pubblico, con l’obiettivo di poter implementare lo spazio dedicato al cinema all’interno del festival».

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Fano: Wunderkammer “Les nuits d’été” si chiude il 29 agosto 2025 con Polina Anikina e Carolina Benedettini

gbopera - Gio, 28/08/2025 - 17:04

Con il concerto lirico del mezzosoprano Polina Anikina e di Carolina Benedettini al pianoforte, si chiude venerdì 29 agosto ore 21:30 la rassegna musicale “Les nuits d’été” sotto la volta stellata della Chiesa di S. Francesco di Fano. L’appuntamento è a cura di Wunderkammer Orchestra ETS in collaborazione con il Comune di Fano.
Mezzosoprano russo già ospite della Wunderkammer Orchestra in un eccezionale concerto nel maggio 2024, la Anikina si esibisce a Fano in un viaggio sonoro tra l’Ottocento e il primo Novecento con musiche di alcuni dei più grandi compositori europei: Bizet, Brahms, Čajkovskij, Mahler, Massenet, Rachmaninov, Rimskij-Korsakov, Rossini, Saint-Saëns, Strauss.
Al pianoforte Carolina Benedettini, che ha collaborato con docenti di chiara fama e come maestro di palcoscenico al Rossini Opera Festival e in alcune produzioni per il Teatro alla Scala.
Il programma nella prima parte si concentra in una poco consueta selezione di Lieder tedeschi e di arie da camera russe del periodo tardo romantico. La seconda parte del concerto è tutta operistica. Qui per ulteriori informazioni e per scoprire nei dettagli il Programma del concerto lirico.

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Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: “Incontri con la musica” dal 02 al 07 settembre 2025

gbopera - Gio, 28/08/2025 - 12:09

Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
INCONTRI CON LA MUSICA
Torna la grande musica da camera nelle serate di apertura straordinaria del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia con sei appuntamenti imperdibili dal 2 al 7 settembre. Quest’anno il fil rouge che accomuna artisti del calibro di Giuseppe Andaloro, Enrico Dindo, Massimo Quarta, Giuseppe Gibboni e il Quartetto Indaco, nonché i sorprendenti berlinesi Vision String Quartet fra gli altri, è Brahms, il cui genio tardo-romantico si intreccerà con il grande repertorio classico, ma anche con alcune sorprese dal mondo contemporaneo, come le trascrizioni di Andaloro da King Crimson o Emerson, Lake & Palmer, fino al geniale compositore brasiliano André Mehmari. I concerti saranno introdotti da dialoghi con personalità del mondo della cultura curati da Francesco Antonioni. Compie cinque anni la rassegna di musica da camera “Incontri con la Musica” nel tempio assoluto dell’arte etrusca e nell’affascinante cornice rinascimentale del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, straordinariamente aperto in veste notturna e proposto in chiave musicale, grazie a sei preziosi appuntamenti, quest’anno dedicati al genio di Brahms, e introdotti dai dialoghi divulgativi curati dal compositore Francesco Antonioni con personalità trasversali dal mondo della cultura italiana.  Sin dal concerto d’apertura del pianista e grande trascrittore Giuseppe Andaloro, il 2 settembre sarà subito chiaro come Brahms diventerà in molti appuntamenti un’originale chiave di dialogo in musica non solo con il grande repertorio classico, in questo caso Shostakovich e Ravel, ma anche con la contemporaneità nelle sue molteplici forme. L’impaginato della serata si chiuderà infatti con l’esecuzione di due trascrizioni dello stesso Andaloro, tra i pianisti più stimati del panorama internazionale, dedicate a King Crimson con “Frame by frame” ed Emerson, Lake & Palmer con “The Endless Enigma”, ove il grande rock sciacquerà i suoi panni nell’Arno della forma musicale accademica.  Il 3 settembre sarà la volta dei quattro giovanissimi berlinesi del Vision String Quartet, fra le più acclamate novità del mondo classico e non solo: sin dal loro esordio nel 2012 questi straordinari virtuosi, definiti “superumani” dalla critica internazionale, hanno stupito il pubblico dei migliori teatri del globo per la loro attitudine trasversale ai generi, pur mantenendo sempre un impeccabile approccio al repertorio classico, per quanto spesso presentato sotto forma di performance d’arte: da Schubert eseguito nella più assoluta oscurità, a Beethoven immerso in un contesto di sperimentazioni di Lighting Design. Questo innovativo quartetto, che si definisce in realtà ‘band’, presenterà a Villa Giulia un impaginato da Brahms a Ravel in un viaggio dal romanticismo tedesco fino al Quartetto per archi in fa maggiore, dedicato a Gabriel Fauré e ultimato da Ravel nel 1903 a 28 anni.  Il 4 settembre si proseguirà invece con una serata dedicata all’amicizia viennese tra il compositore torinese di famiglia ebraica Leone Sinigaglia, assairaro nei programmi italiani, e Johannes Brahms, grazie all’estro dello stimato violinista Marco Rizzi e dell’eccellente pianista Roberto Arosio. Un’occasione per riscoprire un pezzo importante della storia musicale italiana pressoché dimenticata, per quanto Sinigaglia sia stato, dopo l’incontro illuminante con Dvorak, uno dei primi a dedicarsi nel nostro paese alla riscoperta del canto popolare di tradizione orale e le sue opere siano state eseguite da direttori del calibro di Furtwängler, Toscanini e Barbirolli. Il 5 settembre il trio d’occasione formato dalla star del violino Giuseppe Gibboni, da Paolo Bonomini, primo violoncello della Camerata di Salisburgo e docente a Fiesole, e dal pluripremiato giovanissimo talento pianistico di Giovanni Bertolazzi, presenterà un originale impaginato che tra Brahms e Shostakovich incastonerà uno dei lavori più rari in Italia del compositore brasiliano André Mehmari, musicista leggendario – si dice che padroneggi ben 26 strumenti – improvvisatore di straordinario talento in ambito jazz, ma anche compositore profondamente calato nella musica cosiddetta ‘eurocolta’, celebre soprattutto per la sua “Shostakovitchiana” per archi, elaborata dai Ventiquattro preludi e fughe e dal Quartetto d’archi n. 8 di Šostakovič.  Il 6 settembre il giovane e lodato Quartetto Indaco insieme al pianista, organista e clavicembalista Stefano Ligoratti proporrà invece il Quartetto per archi n. 4 di Mendelssohn per concludere con il Quintetto in fa minore per pianoforte e archi di Brahms.  La serata di chiusura del 7 settembre vedrà l’eccellentissimo sestetto d’occasione composto dalla star del violino Massimo Quarta e il grande violoncello di Enrico Dindo con una pletora di prime parti dalle migliori orchestre europee: il violinista Roberto Righetti e il violista Luca Ranieri dall’Orchestra della Rai, la viola di Simonide Braconi già a Santa Cecilia, Scala e Berliner, infine il violoncellista Asier Polo, che nella sua lunga e luminosa carriera si è esibito praticamente con tutte le più prestigiose orchestre del mondo, dai Berliner a Dresda, da London Symphony a BBC, senza dimenticare Orchestra della Rai e di Parigi.
Biglietti disponibili su:

www.coopculture.it/it/eventi/evento/incontri-con-brahms/ Biglietto: 14 euro (10 euro concerto + 4 euro ingresso al museo). . I biglietti vanno acquistati separatamente; al biglietto del museo si applicano le riduzioni e le gratuità stabilite dalla normativa vigente, oltre alla gratuità per i possessori di ETRUCARD. Concerto Gratuito per under 18, disabili con certificazione e accompagnatori
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Francesco Ernani (1937-2025)

gbopera - Mer, 27/08/2025 - 19:13

Si è spento Francesco Ernani. Nato ad Ancona nel 1937, dopo gli studi in Economia e Commercio a Bologna e in Business Administration alla Pacific Western University, approda all’Arena dopo una più che decennale esperienza nella ragioneria pubblica. Dal 1971 al 1975 è Direttore Ammnistrativo dell’allora Ente Lirico veronese. Subito dopo, per un decennio, è al Teatro alla Scala di Milano, prima come Direttore degli Affari Generali e del Personale, quindi come Segretario generale. Nel 1986 è nominato Sovrintendente all’Arena di Verona, fino al 1990: negli anni della sua gestione si è consolidato il repertorio popolare areniano, senza rinunciare a grandi eventi e proposte originali, come la creazione di Zorba il greco in Anfiteatro nel 1988, replicato nel 1990, o come la Messa da Requiem di Verdi con l’Orchestra filarmonica di Mosca diretta da Lorin Maazel, Luciano Pavarotti, solisti del MET e 2.500 voci da tutto il mondo confluite nel World Festival Choir. Successivamente è Sovrintendente al Maggio Musicale Fiorentino per un mandato quinquennale, e all’Opera di Roma per altri due mandati, vincendo il premio Oscar di Bilancio e Comunicazione non profit. Dopo un periodo di consulenza a Catania, è Sovrintendente per un quinquennio al Teatro Comunale di Bologna. Ha ricoperto diversi incarichi nell’ambito delle strutture sindacali e organizzative dello spettacolo, nell’Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, Presidente di Opera Europa, membro di consigli direttivi e comitati italiani ed esteri, tra cui il comitato scientifico del Pucciniano, attivo a lungo anche come relatore e docente. Si è appresa la notizia della sua scomparsa oggi, all’età di 87 anni. Foto © Getty

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Ferrara, Teatro Comunale: Workshop di Danza contemporanea in vista del Festival 2025

gbopera - Mer, 27/08/2025 - 17:51

Si è conclusa con successo la prima fase del progetto A Human Song, ideato e condotto dalla coreografa Chiara Frigo, che ha segnato l’apertura, a inizio luglio, del programma partecipativo del Festival di Danza Contemporanea 2025, promosso dal Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara. Ora cresce l’attesa per gli appuntamenti di settembre, tra cui Pop e Performer’s Skillbuilding.
A Human Song proseguirà nei giorni 10, 11 e 12 settembre, con sessioni pomeridiane presso la suggestiva Palazzina Marfisa d’Este appena inaugurata dopo i lavori, e culminerà in due giornate di performance collettiva il 13 e 14 settembre all’interno della rassegna Interno Verde Danza. L’invito a partecipare rimane aperto a chiunque, anche senza esperienza pregressa nella danza, e le iscrizioni sono gratuite, da effettuarsi entro l’8 settembre via mail.
Insieme ad A Human Song, il mese di settembre ospiterà altri due significativi appuntamenti formativi e performativi che completano il percorso del Festival, sempre all’insegna della partecipazione e dell’inclusività.
Il primo è Pop, ideato da Nicola Galli, un evento dedicato all’infanzia e alle famiglie. Si terrà il 13 e 14 settembre nel verde del Giardino di Palazzo dei Diamanti; la partecipazione è gratuita, con prenotazione tramite il sito del Teatro Comunale e conferma via mail a partire da settembre.
Il secondo è Performer’s Skillbuilding, un laboratorio condotto da Giulio Santolini, pensato per chi desidera sperimentare la propria fisicità in un contesto teatrale e performativo. Si svolgerà il 14 e 15 settembre nella Sala Prove 1 del Teatro Comunale di Ferrara, età minima 16 anni, quota per partecipare di € 15.
Le iscrizioni, per A Human Song e per Performer’s Skillbuilding, vanno inviate ad audizioni@teatrocomunaleferrara.it. Qui per ulteriori informazioni e per le iscrizioni. Foto: Workshop Danza Teatro – Progetto A human song di Chiara Frigo

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Padova: al via le prenotazioni dal 5 settembre 2025 per “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini

gbopera - Mer, 27/08/2025 - 08:13

Sabato 20 e domenica 21 settembre 2025, ore 17.30, nella splendida Sala dei Giganti del Liviano di Padova andrà in scena l’opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini con l’accompagnamento della Venice Chamber Orchestra diretta dal M. Nicola Simoni. La regia sarà affidata al M. Pablo Maritano (ingresso libero con prenotazione obbligatoria a partire dal 5 settembre).
Un’anteprima dell’opera andrà in scena giovedì 18 settembre, ore 21, al Teatro Filarmonico di Piove di Sacco (Pd) con l’accompagnamento al pianoforte (ingresso libero).
Due cast internazionali di artisti si esibiranno a Piove di Sacco e Padova: Gianni Schicchi sarà interpretato da Juneyeon Yoon, nel ruolo di Lauretta si alterneranno Iris Kwon e Giulia De Stasio, Zita detta la Vecchia sarà Elena Antonini, Rinuccio sarà affidato a Manuel Amati, Ling Nie sarà Gherardo, Yuka Wada e Kasumi Hiyane si alterneranno nel ruolo di Nella, Gherardino (da definire), Betto di Signa sarà Giulio Alessandro Bocchi, Simone sarà Michele Gianquinto, Yuerui Cheng nei panni di Marco, Dora Egerland e Alessandra Marangon interpreteranno La Ciesca, Tommaso Quanilli vestirà i panni di Maestro Spinelloccio e di Ser Amantio di Nicolao, Francesco Toso sarà Pinellino, Xianzhi Wang sarà Guccio e  Buoso Donati sarà Giovanna Senatore. Maestri collaboratori saranno Manuel Dudau e Tongyu Liu, assistente alla regia Irina Solomonoff. Qui per ulteriori informazioni, oppure, sempre per informazioni e anche per prenotazioni: 349 802 6146, 335 630 3408, 380 759 6925; scrivere a: ufficiostampa@circolodellalirica.it o cliccare qui.

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Verona: Concorso Internazionale Elsa Respighi 2025, X edizione

gbopera - Mar, 26/08/2025 - 20:16

L’Associazione “Concorso Elsa Respighi-Verona” presenta la X edizione del Concorso Internazionale Elsa Respighi 2025, dal 25 al 26 ottobre 2025, a Verona, Palazzo Verità Poeta. Scadenza iscrizioni: 19 ottobre 2025. Eliminatoria on line – Semifinale e Finale in presenza. Quota di iscrizione per DUO: € 100. Limite di età: 38 anni.
Il programma del Concorso per Duo Voce e Pianoforte, italiani e stranieri, è dedicato al repertorio vocale cameristico dei compositori italiani tra fine ‘800 e prima metà ‘900 esclusivamente in lingua  italiana: Romanze, Melodie o Liriche da camera.
Dal 2019 è attiva anche la sezione compositori italiani contemporanei (facoltativa), che prevede un “pezzo d’obbligo” in prima esecuzione assoluta: 2025 Tommaso Ziliani, Al Castello, testo Annunziata Lia Lantieri.
Tra i vincitori “Elsa Respighi” la giuria potrà segnalare al CIDIM – Comitato Nazionale Italiano Musica – un Duo Italiano per il progetto internazionale “Suono Italiano”, volto a promuovere il talento musicale del nostro paese all’estero. Qui per il sito ufficiale del Concorso Internazionale Elsa Respighi. Qui per effettuare le iscrizioni online. Per informazioni sul programma, edizioni musicali e contatti scrivere a concorsoelsarespighi@gmail.com.

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